Lisandro Lopez: l’importanza di essere un argentino all’Inter

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Lisandro Lopez è a un passo

Mercato di gennaio già (quasi) a metà, e ad oggi nessun affare, per l’Inter, è stato ufficializzato. Un primo acquisto, nel ruolo in cui la squadra ha più carenze, sembra però essere molto vicino – visite mediche prenotate per lunedì e presentazione ufficiale nei giorni successivi secondo Gazzetta. Si tratta di Lisandro Lopez, difensore centrale classe ’89 che arriverebbe sempre secondo Gazzetta in prestito per 500 mila euro e con diritto di riscatto a 9 milioni. Chiunque abbia seguito la prima parte di stagione si sarà reso conto delle evidenti lacune nella rosa Nerazzurra in quella posizione: segnali abbastanza eclatanti sono stati l’impiego di Santon e D’Ambrosio, o le dichiarazioni di Spalletti (da non prendere sul serio, ma da prendere sul serio) sulla possibilità di abbassare addirittura Nagatomo o Gagliardini in assenza di alternative.

 

In fin dei conti, i centrali buoni sono due: Miranda e Skriniar (acquisto più azzeccato degli ultimi anni). Ranocchia ce la mette tutta, ma anche lui ha spesso qualche acciacco, e poi fine. Ecco, non si può affrontare un campionato che si vuole concludere tra le prime quattro senza avere una rosa abbastanza lunga – poi lasciamo ad un altro momento la questione vice-Icardi, nonostante sia anche più grave, in realtà.

L’importanza di essere argentino, all’Inter

Lisandro Lopez, ripetiamolo, è un classe ’89, arriva (o dovrebbe) dal Benfica, massima divisione portoghese, in cui ha collezionato in questa stagione 4 presenze, due da subentrato. Diciamo che i presupposti non sono i migliori, nonostante sia chiaramente un giocatore in cerca di riscatto e con discrete potenzialità. Una buona riserva, ecco. E chissà che non possa anche essere una rivelazione. Sperare non costa nulla, anche perché l’Inter con gli argentini ha un rapporto particolare: l’Argentina è la nazione che ha fornito più calciatori stranieri all’Inter, e tra questi in tanti sono rimasti impressi nei cuori Nerazzurri.

Essere un argentino all’Inter è importante, è una caratteristica che crea parecchie aspettative nei tifosi, ma anche qualcosa che, quando sembra non contare, poi può trasformarsi in una bella sorpresa. Alvarez, Zarate, Ansaldi, Banega, Osvaldo, giusto per citare alcuni dei più recenti argentini che non hanno proprio impressionato, per non dire che sono stati dei pacchi di varia entità; ci si aspettava tanto, hanno dato poco. Se invece vogliamo citare qualcuno che è arrivato a testa bassa, senza essere nessuno, e si è preso la squadra intera, non credo a qualcuno possa venire in mente un nome differente da Javier Zanetti. Poi gli altri, abbastanza recenti, che il cuore ce lo hanno scaldato, sono tanti: da The Wall Samuel al Cuchu Cambiasso, dal Jardinero Cruz al Trenza Palacio, dal Principe Milito all’ultimo, attualmente il più importante: Icardi.

L’ultimo, salvo colpi di scena, sarà tra pochi giorni Lisandro Lopez. Tra la speranza che sia un giocatore che arriva in punta di piedi e si prende una maglia da titolare (Miranda è ok, ma ogni tanto ha dei momenti di totale blackout), e la paura che sia l’ennesimo giocatore in cerca di riscatto ma che di riscattarsi non vuole saperne. L’ennesimo giocatore non da Inter.




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