Così proverò a crescere su Instagram

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Sono su Instagram da 2 anni e mezzo, quindi praticamente da metà 2013. Per gli utenti di vecchia data potrà essere abbastanza poco, visto che l’applicazione è stata lanciata nella sua prima versione ad ottobre 2010, ma per me è parecchio tempo (come ricorda lo stesso Instagram con la prima foto che ho postato, 134 settimane). Devo innanzitutto confessare che sin da subito non ho mai preso troppo sul serio la piattaforma, non abbastanza, e la motivazione è semplice quanto stupida: sono pigro. Ciò vuol dire che spesso non ho voglia di uscire a scattare foto o andare agli instameet, nonostante la fotografia in sé mi piaccia molto. Perciò ho provato a lanciare un account focalizzato sulle foto macro (Macro Project Photo) tramite Olloclip che mi permettesse di avere sempre qualcosa di cui immortalare i dettagli, ma anche questo mi ha annoiato molto velocemente.

Pur consapevole delle enormi potenzialità del mezzo ho sempre utilizzato Instagram a cazzo tempo perso, anzi proprio come un passatempo, e con grande discontinuità. Sono rimasto anche mesi senza postare niente perché non avevo voglia, sapendo benissimo che questo avrebbe fatto del male ad una eventuale crescita del mio profilo. Ciò che però credo di aver fatto abbastanza bene in questi anni è osservare il comportamento e lo sviluppo della piattaforma, così come quello degli utenti (in alcuni casi con crescite molto importanti, come l’amico Gusions che da qualche migliaio di seguaci è arrivato su Repubblica e ora spacca con oltre 25 mila followers), e osservando credo di aver capito alcuni passaggi chiave che possano permettere ad un utente di crescere sulla piattaforma di proprietà Facebook.

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Fonte immagine: YashilG https://pixabay.com/it/users/YashilG-766947/

Il verdetto è uno: mi sono rotto le palle di fare le cose male, perciò credo che sia il momento di mettermi d’impegno e cercare di valorizzare il mio profilo Instagram, che al momento conta poco più di 400 followers, 300 e qualcosa seguiti e 240 post. Siccome penso di aver capito qualcosina, di seguito alcuni punti su come proverò a crescere sul social network visuale per eccellenza (magari dedicherò un post apposito nei prossimi giorni alla sua crescita nel corso degli ultimi due anni).

Definizione del pubblico

Il primo punto è a mio avviso definire un pubblico di destinazione per i propri contenuti. La domanda a cui devo rispondere dunque prima di postare è dunque: a chi sono dirette le mie foto? Soprattutto sarebbe da capire se ho una tipologia di foto precisa o se scatto cose a caso che mi piacciono, ed è questo il mio caso, ma soprattutto vado su paesaggi, gattini (immancabili) e cazzate quotidiane (cibo, alcol, dove cammino, ecc). E questa è la prima cosa.

Legata a questa c’è la creazione delle didascalie, per cui a mio avviso è maggiormente performante una frase sensata al semplice soggetto della foto. Ogni foto ha il suo perché, la sua possibile spiegazione, e questa dev’essere contenuta nella didascalia, che sia il momento in cui è scattata, una sensazione, qualsiasi cosa che vada oltre lo scrivere “miao” nella foto di un micio. Altra cosa, considerando il pubblico bisogna calcolare che la maggior parte degli utenti sono di lingua inglese, perciò se voglio un’audience vasta dovrò privilegiare innanzitutto le didascalie in tale lingua, e sfruttando i 2200 caratteri limite potrò metterla in inglese prima ed in italiano poi.

Hashtag

Questo è un punto insidioso. C’è chi dice che bisogna usare pochi hashtag, tra 5 e 10, ma spesso a dirlo sono utilizzatori di account da diverse migliaia di seguaci, che dunque hanno già un pubblico abbastanza definito e fedele, anche pubblicando senza hashtag riceverebbero i like. Credo che la cosa più opportuna da fare sia in relazione al punto precedente cercare di legare la tipologia di foto agli hashtag, ovvero utilizzare grossomodo le stesse chiavi per i tag. Questo come può essere fatto, per esempio con i luoghi ritratti e dunque le comunità del territorio (i vari #Igersitalia, #Italy, #nomeregione #igersprovincia, ecc) o la modalità di scatto.

Una forte community è quella degli utilizzatori di VSCO Cam per lo scatto e soprattutto per l’edit, dunque cercherò di usare in maniera ricorrente gli hashtag relativi (#vscocam, #vsco, #vscolover, #vscobest, e via dicendo), più qualche chiave per il soggetto della foto, stavolta solo in inglese. In totale, sino al raggiungimento di un pubblico abbastanza ampio, conto di stare sui 10-20 hashtag, consapevole del rischio di passare per spam.

Continuità e corteggiamento

Se voglio creare per il mio account un pubblico e soprattutto engagement, devo abituare i miei seguaci a vedermi nel loro feed. Dunque credo che possa essere molto funzionale partire con una base di pubblicazione con almeno un post al giorno, possibilmente sempre allo stesso orario o quasi (per questo ci sono app come Publish che funzionano da reminder), che ho scelto intorno alle 16.

Non posso però pretendere di creare engagement solo postando le mie foto nel migliore modo possibile. Dovrò perciò passare del tempo su Instagram ed esplorare, mettere like alle foto degli altri utenti, cercarne di nuovi da seguire, e soprattutto usare i commenti, l’interazione che crea più coinvolgimento e maggiormente spinge chi li riceve ad esplorare il profilo di chi commenta e magari seguirlo se lo reputa interessante.

E gli altri social?

Il mio unico dubbio resta uno, ovvero se collegare o meno il mio account Instagram a Facebook e pubblicare sull’altro social di Zuckerberg. Occasionalmente posto su Twitter ma non su Facebook, dato che ho sempre considerato i due social ben distinti per tipologia di contenuto. Allo stesso tempo però sono consapevole del fatto che le foto di Instagram sulla mia bacheca potrebbero spingere i miei Amici a seguirmi (a proposito, mi trovate come @ACareddu) sul social fotografico.

 

Questo è tutto. Sono più che graditi consigli, spunti di riflessione e/o critiche. Basta un commento! 😉

 




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