Facebook a pagamento: ci crede ancora qualcuno?

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Facebook a pagamento: ma seriamente?

Vi prego ditemi che è uno scherzo. Ora, io capivo una cosa del genere anni fa, quando (avendo 16 anni) potevo cascare anche io in cose del genere anche se già mi suonavano strane. Ma davvero, nel 2016, ancora c’è qualcuno che crede nella bufala di Facebook a pagamento? A quanto pare – purtroppo – qualcuno ci casca, dal momento che le bufale continuano a circolare, e se ciò accade è perché qualcuno le alimenta, anche se più o meno consapevolmente. Qualche giorno fa ho visto un post sul mio News Feed iniziare allo stesso modo del seguente testo ma non ci ho fatto caso, poi ho visto un post di Rudy Bandiera e lì mi sono fermato a leggere, realizzando che ancora circola questo testo:

Ora è ufficiale! E’ apparso nei media. Facebook ha appena pubblicato il suo prezzo di entrata: 5,99 € per mantenere l’abbonamento gold del vostro status di vita “privata”. Se si incolla questo messaggio sulla tua pagina, sarà offerto gratuitamente (ho detto incolla non condividere) altrimenti domani, tutte le vostre pubblicazioni possono diventare pubbliche. Anche i messaggi che sono stati eliminati o le foto non autorizzate. Dopo tutto, non costa nulla per un semplice copia incolla E poi mentre ci Siamo A causa del fatto che facebook ha scelto di coinvolgere il software che permetterà il furto delle mie informazioni personali, dichiaro quanto segue: a tale data della domenica 20 settembre 2015, in risposta alle nuove linee guida di Facebook e in Norma degli articoli l. 111, 112 e 113 del codice della proprietà intellettuale, dichiaro che i miei diritti sono attaccati a tutti i miei dati personali, disegni, dipinti, foto, testi ecc… Pubblicate sul mio profilo. Per l’uso… Commerciale di quanto precede il mio consenso scritto è richiesto in ogni momento. Coloro che leggono questo testo può fare un copia / incolla e pubblicare sulla sua bacheca.

Basta anche solo leggere il testo che circola per accorgersi di quanto sia finto e altrettanto improbabile un fatto del genere. Per tremila ragioni diverse. Quella più evidente e che fa anche sorridere leggendo del presunto Facebook a pagamento, è la grammatica. Viene spacciato come una dichiarazione ma è un testo completamente sbagliato grammaticalmente nelle concordanze soggetto-verbo, nella sintassi. Troverebbe un sacco di errori anche un bambino, e dovrebbe servire a tutelare l’utente dal diventare “pubbliche” di tutte le sue “pubblicazioni”? Ho qualche dubbio.

Mai letto “È gratis e lo sarà per sempre.”?

A meno che non utilizziate da anni lo stesso dispositivo e abbiate sempre le password salvate, vi sarà capitato di passare per la pagina di login di Facebook. E qui, non avete MAI fatto caso alla scritta a caratteri cubitali “È gratis e lo sarà per sempre.”? Qualora la risposta fosse no, ho riportato di seguito un screenshot dove è indicato lo stesso annuncio, con cui Facebook ci dice già da prima del login di diffidare dalle dichiarazioni simili al testo sopra.

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Fonte immagine: Andrea Careddu

Account gold… Ma per cosa?

Se però devo proprio essere sincero, la cosa che mi fa più ridere è la storia dell’account gold. Pensateci, Facebook a pagamento per avere un account gold, anzi l’abbonamento gold, a ben 5 euri e 99 centesimi. Oltre a tutti i dati che ogni giorno tutti noi diamo a Facebook – e per chi ne fa uso anche i soldi con le inserzioni di Facebook Ads – dobbiamo anche pagare per una presunta protezione dei nostri dati?

Chiariamoci. Facebook è gratis, ma stranamente le aziende guadagnano da Facebook. Sempre la stessa storia. Se il servizio è gratis, il prodotto sei tu. E mai fu detta cosa più esatta, soprattutto per Facebook, che noi non paghiamo direttamente, ma nutriamo ogni giorno con miliardi di dati: dalla posizione alle pagine che guardiamo, i like che mettiamo, sino al traffico all’esterno della piattaforma. Poi il caro grande social network rivende il tutto in forma aggregata (quindi nel rispetto della privacy individuale) agli inserzionisti, ma credo che regalare i dati che poi vengono usati per creare la pubblicità che noi vediamo sia un prezzo già abbastanza alto, senza aggiungerci gli account gold. Non credete?

Tutto ciò per ribadire, ancora una volta, che NON ESISTE FACEBOOK A PAGAMENTO (uso il caps lock consapevolmente, voglio dare l’idea di una persona che lo dice con convinzione) e se proprio esistesse, non si potrebbe certo mantenere la privacy con un post copia / incollato sulla propria bacheca, scritto per giunta con i piedi. Cosa fare? Semplice, quando vedete qualcuno che posta un contenuto del genere, non andate oltre scuotendo la testa, non smettete di seguirlo, ma commentate, informatelo della cazzata inesattezza che ha scritto, in modo che a sua volta lui possa fare altrettanto. Condividete la buona e vera informazione, date il vostro contributo.




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