WhatsApp copia i canali Telegram con i gruppi one-to-many

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WhatsApp copia i canali Telegram

Telegram, che per chi non lo sapesse è un’ottima applicazione di messaggistica istantanea, ha raggiunti di recente 200 milioni di utenti. WhatsApp è invece l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo, con oltre 1.5 miliardi di utenti sparsi in tutto il mondo. Per cercare di averne ancora di più, ovviamente, deve migliorare il proprio servizio, e a proposito di recente ha annunciato l’introduzione di una tipologia di gruppi per la comunicazione da uno a molti. La stessa tipologia di comunicazione del telegiornale, o di un giornale cartaceo: un emittente, tanti destinatari, un messaggio unidirezionale – senza possibilità di replicare per chi lo riceve.

La nuova funzionalità renderà i gruppi WhatsApp molto simili ai canali Telegram. Attenzione, però, alla privacy all’interno dei gruppi chiamati broadcast, perché (probabilmente lo saprete già) WhatsApp richiede la presenza di un numero di telefono per l’utilizzo, e ciò vale anche per l’ingresso in un gruppo. Di conseguenza, chiunque faccia parte del gruppo potrà vedere il numero di telefono ed il nome WhatsApp degli altri membri. Telegram ha arginato questo problema consentendo di utilizzare un username al posto del numero di telefono.

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Fonte immagine: WhatsApp

Come funzionano i canali Telegram

Questi sono uno dei punti di forza dell’applicazione di messaggistica, che consente agli utenti di avere la possibilità di utilizzare un’applicazione di messaggistica istantanea, quindi appartenente al web 2.0, in una dinamica tradizionale di comunicazione: gli utenti entrano a far parte di un gruppo ma non possono inviare messaggi al suo interno, possono solo ricevere. È una riproposizione dei feed RSS all’interno di un’app in cui però ci sono anche i messaggi con gli amici, la fidanzata, il gruppo del calcetto.

I canali Telegram (e così anche la nuova funzionalità di WhatsApp, ovviamente) rappresentano un ibrido tra comunicazione privata e pubblica. Perché chi amministra un canale può adottare una comunicazione ovviamente più personale con gli iscritti, per esempio destinando loro contenuti esclusivi, o pubblicando in esclusiva le news ritenute più importanti.

Già il 31 dicembre 2015, durante un WhatsApp down, ho segnalato Telegram tra le alternative a WhatsApp. Ad oggi preferisco onestamente utilizzare Telegram come prima applicazione di messaggistica. Ovviamente un’app di questo tipo ha pro e contro: tra i pro il fatto già citato di non richiedere numero di telefono, insieme alla possibilità di usare l’app da computer senza che lo smartphone debba essere collegato ad internet (come invece accade se si vuole utilizzare WhatsApp su computer). Tra i contro, ovviamente, il numero di utenti: praticamente chiunque ha WhatsApp. Per questo problema però, la soluzione è semplice. Convincete i vostri amici ad utilizzare Telegram.

Quale applicazione di messaggistica è, invece, la vostra preferita? Ditemelo con un commento sotto il post!




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