Il leone e la gazzella (versione “wannabe influencer” su Instagram)

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È successo ancora! Da Instagram hanno nuovamente affermato di voler fermare l’acquisto di follower, like e commenti. Dai, non esageriamo: hanno detto che è pronto un nuovo strumento per cercare di arginare il fenomeno. Si tratta di un’intelligenza artificiale in grado di identificare “meglio” gli utenti e i contenuti generati da servizi automatizzati.

Perché arginare e non fermare? Perché – allo stato attuale – è impossibile fermare i fake follower e tutto il resto delle azioni automatizzate con utilizzo di bot e account fake. Perché è impossibile? Perché è esattamente come voler arginare la pirateria dei contenuti audio/video. Periodicamente si legge della chiusura di servizi streaming e download, e il giorno successivo ne sono spuntati altri 10 paralleli e – solitamente – meglio funzionanti. Ovvio che non è giusto, ovvio che è necessario bloccare questo tipo di pratiche. Ma non dobbiamo metterci le bende davanti agli occhi. Non dobbiamo perdere di vista la situazione concreta, attualmente è veramente molto difficile bloccare questo tipo di pratiche.

La mia esperienza nell’acquisto su Instagram

Anche io in passato ho acquistato follower su Instagram. Ero curioso di vedere come funzionava (e qualche follower in più a pochi centesimi fa gola, non si può negare), così ho acquistato 1000 follower per qualcosa come 5 euro – parliamo di alcuni anni fa. E poi ho riprovato dopo tempo acquistando però un numero molto inferiore di follower, per verificare se la qualità fosse aumentata – entrambi gli acquisti non sono serviti e sarà chiaro perché dalle prossime righe. Sono arrivati tutti rapidamente, e vedere quel numerino crescere è stato sinceramente bello. Il problema arriva dopo. Anzi, i problemi. Non ho voglia di concentrarmi su cose che si sanno già, perciò farò un semplice elenco:

  • I follower falsi sono account di parti opposte del mondo, prevalenza India;
  • Non c’è nessuna interazione, quindi sono di fatto inutili se non per la semplice vanity metric;
  • I follower falsi, nel tempo, spariscono. Smettono di seguire l’account da cui li si ha comprati.

L’ultimo problema è quello degno di nota. I follower che compri smettono di seguirti nel tempo (vengono sgamati da Instargam e eliminati?), ma per diverse settimane vengono rimpiazzati da altri follower falsi. In soldoni, non si riesce più a capire quali follower sono reali e quali no, soprattutto perché con il passare del tempo i fake diventano più veri, non sono profili fantasma ma con diversi post, una foto del profilo, le informazioni di contatto. Prima che spariscano del tutto e non vengano rimpiazzati da altri fake, e dunque i propri follower tornino ad essere reali, credo ci sia bisogno di almeno un anno – e possa variare a seconda delle quantità acquistate, visto che io ho sempre fatto test limitati sul mio account.

Ogni mattina, su Instagram, quando sorge il sole, un “wannabe influencer” si sveglia. Sa che dovrà postare foto di qualità se vuole avere una crescita genuina e riuscire a diventare veramente influente in modo organico. Ogni mattina, su Instagram, quando sorge il sole, un altro “wannabe influencer” si sveglia. Sa che dovrà comprare follower e like per diventare influencer prima degli altri se vuole iniziare a guadagnare soldi. Ogni mattina, su Instagram, quando sorge il sole, non importa che tu sia un “wannabe influencer” che ha voglia di lavorare o uno che compra like e follower, l’importante è che tu sfrutti la blue hour dell’alba per una foto che avrà un sacco di cuoricini.

Per chi non conoscesse il riferimento:

Quello dell’acquisto di like, commenti e follower su Instagram è un grande problema. Ma è da accettare, come affermato anche da The Verge (fonte a fine post) considerando il crescente flusso di denaro in piattaforma e l’utilizzo sempre maggiore da parte dei brand. Inoltre non è l’unica pratica scorretta: può essere bloccata perché va contro le norme di utilizzo, ma il più subdolo follow/defollow, che pure non rispetta le regole, è molto più difficile da stanare e da bloccare, perché vengono bloccati gli account che ne fanno uso solo in modo smodato (seguendo/smettendo di seguire diverse di centinaia di utenti ogni giorno).

Cosa dovrebbero fare le aziende (e le persone)

Chi dovrebbe agire in prima persona sono le aziende che spendono i propri budget nel tanto chiacchierato influencer marketing su Instagram. Per varie ragioni non si analizzano i profili in modo qualitativo, ma ci si ferma alle già citate vanity metrics, anche solo al numero di seguaci. Per questo motivo chi è minimamente informato sul settore e acquista follower spudoratamente non è secondo me pienamente criticabile. Molte realtà non analizzano qualitativamente i profili con cui scelgono di lavorare (e molti utenti, che però non danno direttamente denaro agli influencer o presunti tali), dunque è comprensibile che dall’altra parte ci sia chi, data la situazione, ne approfitta.

È dire che prendere scorciatoie è sbagliato, però poi non verificare a sufficienza se qualcuno le prende, e in molti casi premiare chi ha preso la strada semplice e sbagliata anziché quella lunga ma giusta. Prima o poi migliorerà. Prima o poi le aziende (tutte, non voglio dire che tutte siano uguali) analizzeranno in modo attento e scrupoloso gli influencer con cui collaborare. Nel frattempo, lo scenario resta questo. Nessuna sorpresa.




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